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Corti, Maria.

Linguista e scrittrice italiana. Allieva di Benvenuto Terracini, conseguì due lauree in Filosofia e Lettere; fu insegnante in diverse scuole secondarie, quindi fu docente di Storia della lingua italiana prima all'università di Lecce, poi di Pavia. Rifacendosi al metodo stilistico terraciniano, condusse importanti studi sulla morfologia e sulla sintassi poetica italiana delle origini e sui dialetti emiliano, veneto e lombardo antichi, e curò edizioni importanti, come le Rime e lettere (1956) del poeta napoletano Jacopo de Jennaro e la Vita di San Petronio (1962). Effettuò anche ricerche sulla lingua antica, in particolare sul Dolce Stil Novo, riunite nel volume Studi sulla sintassi della lingua poetica avanti lo Stil Novo (1953). Inoltre si occupò di studi danteschi (Dante a un nuovo crocevia, 1981; La felicità mentale, 1983) e scrisse importanti saggi critici sulla letteratura moderna e contemporanea, raccolti nei volumi: Metodi e fantasmi (1969); Il viaggio testuale (1978); Beppe Fenoglio. Un continuum narrativo (1980); I metodi attuali della critica letteraria (1970), in collaborazione con Segre; Principi della comunicazione letteraria (1976); Storia della lingua e storia dei testi (1989); Il cammino della lettura: come leggere un testo letterario (1993); Dialogo in pubblico: intervista con Cristina Nesi (1995); I vuoti del tempo (postumo, 2003). Fra le edizioni di testi moderni da lei curate ricordiamo le edizioni di testi di Leopardi (1972), Vittorini (1974) e Fenoglio (1978). Negli ultimi anni rivolse particolare attenzione all'analisi delle fonti islamiche presenti nelle opere di Dante. Collaborò anche a numerose riviste e fondò, insieme a Cesare Segre, "Strumenti critici" (1967). L'ateneo di Pavia deve molto alla C., che non solo contribuì a creare quella corrente di studi umanistici battezzata "Scuola di Pavia", ma nel 1972 fondò il Fondo manoscritti di autori moderni e contemporanei, ricchissimo archivio di autografi di autori italiani dell'Ottocento e del Novecento. Accademica della Crusca e dei Lincei, parallelamente al suo lavoro in ambito scientifico, la C. scrisse anche romanzi e racconti; tra i principali citiamo: L'ora di tutti (1962); Il ballo dei sapienti (1966); Il canto delle sirene (1985); Cantare nel buio (1991), rivisitazione del precedente romanzo Il trenino della pazienza, mai pubblicato; Catasto magico (1999); Storie (2000); Pietre verbali (2001) (Milano 1915-2002).